Nel
surf esistono molti tipi di tavole, principalmente le dividiamo in shortboard
e longboard.
Le
shortboard hanno uno stile molto aggressivo, radicale, con cui si possono
affrontare le onde con estrema velocità e manovre radicali. La partenza con
queste tavole è spesso frenetica, c’è bisogno di spingere molto
velocemente e con forza.
Una
volta presa una certa padronanza, sulle onde facili, non risulta impegnativa,
ma si rivela molto divertente.
Solitamente
montano tre pinne, le più diffuse sono le fcs. A seconda della loro
lunghezza(che può variare dai 6 piedi ai 6’8), della coda, e di altre
caratteristiche, permettono di affrontare onde più o meno grandi, di essere
più o meno manovrabili, e più o meno veloci.
Altre
tavole derivate dalla shortboard:
La
fish è una tavola corta, con swalllow tail, solitamente lunga attorno ai
5’9 o 6 piedi, la si usa per surfare solitamente onde di scaduta quasi
inesistenti. E’ solitamente molto semplice da usare, e non è molto veloce.
Le
longboard attuali rappresentano l’evoluzione delle prime tavole da surf, che
erano delle enormi e pesanti tavole di legno, lunghissime, ingombranti e senza
pinne. La loro lunghezza può variare solitamente tra gli 8 e gli 11 piedi.
Le
longboard rispetto alle shortboard, sono molto più rilassanti da usare, sono
facili da far partire, ma molto più difficili da far virare, ed è molto più
difficile fare le manovre e usarle in modo radicale.
Altre
tavole derivate dalla longboard:
Egg
Funboard e minimalibù
Questi
tipi di tavole possono essere usate praticamente da chiunque, sono un incrocio
tra una longboard e una shortboard, e consentono partenze facili, curve lente
e semplici. Permettono a un principiante di imparare facilmente, e a uno già
esperto di divertirsi su onde facili.
OUTLINE
La
forma perimetrale della tavola. E' la prima cosa che lo shaper esegue sul
"pane" di schiuma poliuretanica. Quando si esegue l'outline si sa già
che tipo di tavola vogliamo ottenere: una tavola stretta e lunga sarà
probabilmente destinata a cavalcare onde potenti, grandi, mentre una più
larga sarà ottima per beach break.
Rappresenta
la curvatura della prua, meno è curvato, più la tavola andrà veloce, a
discapito della manovrabilità; viceversa, più è curvato, più la tavola sarà
manovrabile ma meno veloce.
Un
bordo spesso, consente un miglior galleggiamento, necessario nelle onde poco
ripide e lente, mentre un bordo sottile consente una miglior carvata e taglia
meglio le onde ripide e impegnative.
E’
la poppa della tavola, influisce principalmente sulla manovrabilità, e
parzialmente anche sulla velocità.
Esistono
principalemente questi tipi di tail, di cui ho realizzato un disegno
schematico di quelli principali:
Square:
Probabilmente una delle più diffuse, consente uno stile molto radicale, con
manovre radicali e curve secche.
Squash:
A mio giudizio una delle migliori tail, consente di surfare molti tipi di
onde, con velocità, ma senza perdere manovrabilità, le manovre che consente
questa coda, risultano un po’ meno radicali rispetto alla square. Come forma
è un po’ meno squadrata, ed è un po’ più stretta in fondo.
Rounded
square: Altro tipo molto
diffuso, è a metà tra la square e la round.
Round:
E' una coda polivalente, adatta praticamente a tutti i tipi di onde, che
consente curve molto lunghe.
Swallow:
Chiamata anche coda di rondine o fish tail. Rende la tavola più facile da
manovrare.
Pin:
Tavola dotata di una poppa molto stretta, che finisce quasi a punta, per lo più
usata nei gun e nei minigun, pensata per onde grandi.
Roundpin:
Come pintail ma più arrotondata, favorendo manovre e curve più larghe e più
lunghe.
Diamond:
Gli spigoli di questa poppa,
forniscono alla tavola doti di precisione e di stabilità durante
E’
la parte di tavola a contatto con l’acqua. Solitamente non è mai tutta
uguale, ma il bottom della tavola viene shapeato in maniera diversa nel
center, nella prua o nella poppa. Esistono vari tipi di bottom.
Flat:
Il
fondo piatto è più semplice e maneggevole. E' la semplicità fatta per la
velocità in tutte le situazioni.
Single
concave: I concavi sono
perfetti per onde lisce e non tanto adatti per il mare increspato.
Double
concave: Ha tutti i
benefici del concavo ma risulta più libero.
Vee:
Il fondo a V è adatto per fare manovre radicali.
Esistono
anche altri tipi di bottom oltre a quelli elencati, spesso inventati e
progettati da surfisti e shaper.
PINNE
Esistono
diversi tipi di pinne e diversi modi di montarle.
Le pinne più diffuse sono quelle
col sistema FCS, delle quali esistono molti modelli, più o meno duri e di
diversi materiali.
ACCESSORI
Oltre
alla tavola, quando si va a fare surf, sono necessari, o è consigliabile
avere, alcuni accessori:
LEASH:
è il laccio che lega la tavola alla caviglia del surfista, i regular lo
legano sulla caviglia destra, i goofy su quella sinista. Esiste di più
lunghezze, più le onde sono alte, più c’è bisogno che il leash sia
lungo(per non farsi trascinare troppo dalla tavola quando si cade). E’
obbligatorio averlo. Ho visto solo surfisti molto esperti, in luoghi pressoché
deserti surfare senza il leash.
PAD: il pad è una pedana di gomma costituita da un pezzo unico o da più
parti, che si incolla generalmente sulla poppa della tavola. Non è
obbligatorio averlo. Lo scopo del pad è quello di favorire le curve e le
manovre, sostituendo, dove è incollato, la paraffina. Esistono anche pad per
il piede anteriore, che facilitano le manovre aeree, ma danno problemi
surfando le onde normalmente nello spostare il piede, e danno molto fastidio
quando si è sdraiati sulla tavola.
PARAFFINA: in inglese “wax”, serve per fare grip(presa) sulla tavola. Ne
esistono di più marche, e di più tipi, a seconda della temperatura
dell’acqua.
LYCRA:
la maglietta di lycra serve per evitare irritazioni sulla pelle dovute al
sole, alla paraffina, ecc…
MUTA: esistono molti tipi di mute, che variano per maniche e gambe corte o
lunghe, e spessore. Una muta va scelta in base alla stagione, generalmente
converrebbe avere due mute, una corta per la mezza stagione, e una lunga e
pesante per l’inverno, corredata di cappuccio, guanti e calzari(che
consiglio di usare anche quando si va a surfare un luogo con il reef
tagliente).
CREMA SOLARE: non sottovalutate il sole, specie in estate, e nei paesi
tropicali, ci si può facilmente scottare, irritare la pelle e il viso,
consiglio vivamente di proteggere sempre il naso, la bocca e il viso con creme
solari specifiche, per evitare di saltare successive giornate di surf, a causa
di irritazioni cutanee.
CASCHETTO:
è consigliabile averlo se si surfano onde cattive sul reef. Offre una buona
protezione, ma talvolta può risultare fastidioso nei movimenti, e specie
nella duckdive perché si riempie d’acqua.
OROLOGIO: vabbè è scontato che dobbiate sapere l’ora, ma un orologio con
il misuratore di maree può rivelarsi molto utile. Sapendo se la marea è alta
o bassa, potrete capire se quando cadete è più o meno probabile che urtiate
il reef, e eventualmente posticipare o anticipare la vostra entrata in acqua.